Terapia Strategica Breve

La Terapia Strategica Breve è un intervento terapeutico orientato all'estinzione dei sintomi e alla risoluzione, in tempi brevi, dei problemi presentati dal paziente, con tecniche basate su una logica non ordinaria e prescrizioni comportamentali a volte anche paradossali.

La prima formulazione di un modello di terapia breve strategica la si deve al famoso gruppo di studiosi che fanno capo alla Scuola di Palo Alto in California (Mental Reserach Istitute). Questi ricercatori integrarono il frutto delle loro ricerche sulla comunicazione umana e sulla terapia familiare con i contributi tecnici della ipnoterapia di Milton Erickson, giungendo alla formulazione di un modello sistematico di terapia breve applicabile, con risultati sorprendenti, ad una grande varietà di patologie.

In Italia, questo nuovo approccio ai problemi umani è stato sviluppato da G.Nardone, prima allievo e poi collaboratore di Watzlawick e Weakland della scuola di Palo Alto. Egli, a seguito di una esperienza clinica trentennale, ha sviluppato alcuni protocolli più o meno standardizzati per il trattamento di molte tra le più comuni patologie psicologiche, come ad esempio vari disturbi dell'alimentazione, fobie con o senza attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, pensieri fissi e ricorrenti, ipocondria, disturbi sessuali ecc. Tali protocolli si sviluppano in diverse fasi:


- la conoscenza del problema e delle tentate soluzioni;
- la definizione degli obiettivi da raggiungere e del programma terapeutico;
- le prescrizioni comportamentali;
- la conclusione della terapia.


   L'intervento terapeutico, nella maggioranza dei casi, non supera le 20 sedute (di solito quindicinali) comprese le 3 sedute di controllo (follow up) a 3, 6 e 12 mesi. La terapia strategica breve, per la sua capacità di risolvere, in tempi brevi, problemi che magari si trascinano da anni, si sta rivelando come la tecnica elettiva per eccellenza, frutto dei nostri tempi caratterizzati, appunto, dalla sempre minore disponibilità di tempo e da un sempre crescente sviluppo delle tecnologie informatiche. La terapia strategica breve, infatti, a seconda dei casi (così come del resto alcune tecniche della terapia autogena) potrebbe essere applicata anche in modalità on-line (videochiamata, e-mail, chat o telefono) quindi senza la necessità di doversi spostare da casa per recarsi nello studio dello psicologo. Ma, soprattutto, ha una durata limitata nel tempo di pochi mesi e non di anni come accade per altri orientamenti terapeutici. Questo richiede una grande disponibilità di collaborazione da parte del paziente e, ove richiesto, anche da parte della famiglia. Tale disponibilità include, fra le altre cose, l'accettazione e l'impegno del paziente ad eseguire le indicazioni comportamentali anche quando dovessero apparire incomprensibili, strane e paradossali, questo perché tali prescrizioni sono costruite e basate su logiche non ordinarie e su antichi, ma sempre validi, stratagemmi adatti ad affrontare molti dei problemi umani.

Fonte: Nardone-Watzlawick: L'arte del cambiamento 1990

Efficacia della Terapia Strategica Breve

Ecco le percentuali inerenti la risoluzione di alcuni problemi trattati applicando i protocolli specifici messi a punto dalla Terapia Strategica Breve:

 

Disturbi d'ansia  (nel 95% dei casi)

- disturbo da attacchi di panico - agorafobia - disturbo d'ansia generalizzato - fobia sociale
- disturbo post-traumatico da stress (PTSD) - fobie specifiche  (di animali, oggetti, situazioni)

Disturbi ossessivi compulsivi (nel 89% dei casi)
- ossessioni  - compulsioni  - disturbi somatoformi   (ipocondria, dismorfofobia, ecc..)

Disordini alimentari  (nel 83% dei casi)
- Anoressia  - Bulimia  - Vomiting  - Binge Eating

Disturbi sessuali  (nel 91% dei casi)
- difficoltà di erezione   - eiaculazione precoce  - vaginismo e dispaurenia - disturbi del desiderio

Depressione (nel 82% dei casi)  - nelle sue varie forme

Problemi relazionali nei diversi contesti  (nel 82% dei casi)
- coppia - famiglia  - lavoro  - relazioni sociali

Problemi dell'infanzia e dell'adolescenza  (nel 82% dei casi)
- disturbo da deficit dell'attenzione con iperattività, - disturbo oppositivo-provocatorio, - mutismo selettivo,
- disturbo da evitamento, - ansia da prestazione, - fobia scolare  - disturbo da isolamento

Disturbi legati all'abuso di Internet  (nel 80% dei casi)
- la dipendenza dalla rete - la information overloading addiction: quando le informazioni non bastano mai
- lo shopping compulsivo in Rete - on-line gambling: ovvero le scommesse in rete
- il trading on-line compulsivo
- la chat dipendenza - la dipendenza da cybersesso

I dati sono stati tratti dal sito: "Strategic Therapy Center - Research & Development, Training and Consulting Istitute"